L’inclusione non è una sfida: è sorrisi e consapevolezza.
Presso la sede centrale della Scuola Superiore Sant’Anna, si è tenuto un incontro con le persone con disabilità, le loro famiglie, i rappresentanti delle associazioni di terzo settore e i ricercatori per un confronto nodale sulla qualità della vita che deve essere universalmente garantita, senza (appunto) esclusioni.
La mappatura della disabilità, in particolare, non è solo dati. Ha più di un nome: Alice, Davide, Desirée, Angela, Francesco, e tanti altri ancora. Ha volti, ambizioni, voglia di cambiare le cose.
È questo il senso del seminario odierno “Tecnologie, innovazioni e buone prassi per l’inclusione e l’autonomia”.
È questo, soprattutto, il senso di una linea progettuale che tiene conto delle esigenze di tutti e vuole creare una rete solida, attraverso attenzione e accoglienza, per tenere sempre a mente che non bisogna lasciare indietro nessuno.
Anzi.
Fonte pagina Facebook Proximity Care